![]() Gent.mo signor Sindaco, riportiamo per intero la sua controreplica, apparsa il 16/04/13 sul sito del comune, al nostro recente intervento dal titolo "Il sindaco, il bambino e l'acqua sporca". "Il cambiamento e l'innovazione. Replica alle critiche al Sindaco.
Sono del tutto impropri i commenti, diffusi in rete e su alcuni periodici locali, all'editoriale del sindaco Vincenzo D'Avanzo pubblicato sull'ultimo numero del giornale comunale “Cesano notizie”. Era e resta infatti chiaro che il riferimento “a chi mira a denigrare, a distruggere e a demolire” non era in alcun modo riferito a un singolo, preesistente o nuovo movimento o gruppo di cittadini che liberamente critica alcune delle azioni passate e presenti dell'Amministrazione comunale. Il sindaco, infatti, si riferiva a una corrente di opinione trasversale e che è soprattutto parte integrante del tradizionale sistema dei partiti, dalla quale qualcuno tenta di smarcarsi, senza assumersi in prima persona la responsabilità di essere personaggio politico da lungo corso. Individuare, quindi, in modo sbrigativo e superficiale il movimento “Cesano cambia” come bersaglio delle osservazioni del sindaco è palesemente fuori luogo. È ingiustificato, e irrispettoso delle istituzioni, chiedere al sindaco di “farsi il bagnetto”. Perché l'etica che contraddistingue il suo operare quotidiano, nell'ambito o meno della sua carica, lo porta a fare un bagno di umiltà quotidianamente. Il sindaco, inoltre, conferma il suo particolare interesse per il dialogo, per il confronto e per la proattività dei cittadini, sia singoli sia organizzati. A maggior ragione se desiderano impegnarsi per migliorare e per innovare quanto fatto fino ad ora. Visto che è stato anche tra i fautori della creazione di una lista civica, rappresentata da due consiglieri comunali, che porta il suo nome. Non si sottrae mai alle domande e predilige gli incontri diretti, come ha sempre fatto in tutti gli anni in cui ha ricoperto un ruolo istituzionale nell'ambito del governo cittadino. Che, come ha più volte ricordato, si concluderà con la fine del suo mandato di sindaco." Ci permettiamo una ulteriore e sempre costruttiva chiosa in 4 punti. 1) Prendiamo atto con una certa soddisfazione che lei non considera il movimento Cesanocambia un movimento di denigratori, distruttori e demolitori. Con minore soddisfazione apprendiamo che le sue critiche erano rivolte a gente dei partiti tradizionali: in pratica ha utilizzato un organo di informazione pagato con circa 70.000 dei nostri euro/anno per polemizzare con i suoi colleghi di consiglio: già che usa uno strumento pubblico le chiediamo di fare nomi e cognomi, così almeno capiamo anche noi che paghiamo la giostra. 2) Ha ritenuto opportuno utilizzare l’ufficio stampa e il sito del comune, sempre pagati con i soldi pubblici, per rispondere alla nostra replica solo parzialmente. Già che c’era poteva approfittarne per risponderci in toto. Per esempio le abbiamo chiesto di tradurre i tanti progetti realizzati dalla sua amministrazione per la “nostra Cesano” in numeri e confrontarsi pubblicamente su questi numeri con i cittadini. Senza voler apparire insistenti le abbiamo chiesto: - quanto è stato investito nel centro di Cesano Boscone e quanto nei quartieri? - quanto per costruire strutture e quanto per i servizi alle persone? - quanti debiti ci ritroviamo sul "gobbone" per questi progetti? - quali dei progetti da lei elencati generano reddito? - quanto è stato investito su problemi come droga, legalità e disagio giovanile? 3) Altra domanda che le abbiamo posto e sulla quale ha sorvolato: sicuro che dopo 20 e passa anni di gestione dei soldi del comune, prima come assessore al bilancio poi come sindaco, sia ammissibile chiedere a noi cittadini come si fa a tappare le buche, mettere in sicurezza le scuole e garantire i servizi sociali? 4) Infine. La questione del bagnetto. “È ingiustificato e irrispettoso delle istituzioni chiedere al sindaco di farsi il bagnetto”. Qui lei, o il suo ufficio stampa, avete letto con superficialità e in modo sbrigativo la nostra replica. Nessuno ha invitato lei a farsi il bagnetto. Riportiamo quanto scritto per fugare ogni dubbio. “Per evitare di buttare via il bambino con l’acqua sporca la soluzione non è non fargli il bagnetto. Un bagnetto, almeno uno ogni vent'anni, può fare solo bene.” Il bambino, converrà, non è certamente lei. Il bambino è il nostro Comune. Il bagnetto è una metafora per dire che un passaggio di rinnovamento e discontinuità non farebbe che bene. Del resto il suo commento conclusivo va proprio in questa direzione: non ha intenzione di ricoprire altri ruoli istituzionali nel governo cittadino. La nostra speranza è che quelli tra i suoi colleghi che hanno condiviso con lei una lunga stagione di governo siano orientati a seguire il suo esempio. In attesa di una sua cortese risposta pubblica sui punti 3 e 4, confermiamo il nostro massimo rispetto per le Istituzioni e le chiediamo scusa se il nostro stile irrituale può averla confusa e indotta a fraintendere le nostre parole. Cordiali saluti, Cesanocambia! PS cogliamo l'occasione per sottoporre all'attenzione dei cittadini il regolamento comunale relativo a Cesano Notizie. Cosa ne pensate? http://www.comune.cesano-boscone.mi.it/servizi/regolamenti/regolamenti_fase02.aspx?ID=251 Questo invece il link all'intervento che ha provocato la risposta del sindaco http://www.facebook.com/notes/cesanocambia/il-sindaco-il-bambino-e-lacqua-sporca/140749559439075 — presso Cesano Boscone.
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![]() Sentiamo il bisogno di rispondere all'editoriale del Sindaco D'Avanzo che apre il numero di Aprile del CESANO NOTIZIE. Qui il link all'editoriale http://www.comune.cesano-boscone.mi.it/upload/cesanoboscone_ecm8/giornalino/giornale%20aprile%202013_9043_565.pdf IL TORMENTONE DEL "VOLETE SOLO DISTRUGGERE"
Gent.mo Sindaco D’Avanzo, il suo editoriale sul numero di aprile del Cesano Notizie ci ha lasciati piuttosto perplessi. Secondo quanto scrive, la diffusa e crescente richiesta di una politica aperta al cambiamento, il “di più” che chiediamo, sarebbe una moda “non quindi per costruire qualcosa, per riformare la politica che ha smarrito il suo ruolo di guida lavorando sui processi che partono dal basso, dalla gente. Ma un di più che mira a denigrare, a distruggere e a demolire”. Due osservazioni. La prima è che il cambiamento auspicato da Cesanocambia e da tanti cittadini scontenti ha a che fare con una Cesano più trasparente, democratica e competente. Può visitare la pagina facebook di Cesanocambia e leggere i nostri documenti per averne conferma. La seconda è che proprio visitando la pagina facebook e leggendo i documenti capirà che riformare la politica partendo dalle persone è proprio il nostro fine. MENO PAROLE PIÙ NUMERI Proseguendo nel suo editoriale ci ricorda che negli ultimi 25 anni la “nostra Cesano” è cresciuta. A parte che in 25 anni cresce qualsiasi cosa, lei ci propone una carrellata di “progetti che la mia Amministrazione ha portato avanti e concluso: dal centro storico alla sala della trasparenza, dalla casa della musica a quella dei giovani, dal parco dell’acqua al parco natura. (…) Per non parlare dei servizi, rivolti ai piccolissimi, agli anziani, alle persone diversamente abili, a chi è in cerca di un’occupazione, a chi vuole ascoltare un buon concerto, ammirare una mostra di fotografia o di pittura, seguire un dibattito, partecipare a una festa, assistere a uno spettacolo teatrale con attori di primo piano, vedere un film di prima visione”. Benissimo. Senza voler distruggere alcunché, in attesa che il bilancio del comune diventi davvero trasparente, a lei che è un commercialista e che da 20 anni amministra il nostro paese, chiediamo di quantificare economicamente questa carrellata di progetti e di dirci:
Andiamo avanti. CHI HA PAURA DEL CAMBIAMENTO? Mette in evidenza come ciò che di bene è stato fatto è stato possibile farlo anche grazie al sostegno che il comune ha offerto a chi, fuori dalle istituzioni, dedica tempo ed energie al bene comune. In pratica dice: il contributo positivo di chi si impegna volontariamente sul territorio è possibile grazie alla collaborazione del comune. La nostra sensazione è che queste persone, di fatto i più autentici e competenti esperti dei bisogni del territorio, debbano arrangiarsi con le briciole e che il loro punto di vista abbia una rilevanza piuttosto marginale nelle scelte politiche dell’amministrazione. Prosegue scrivendo: “credo sia da irresponsabili sbandierare il malcontento, cavalcare l’onda della protesta, perché una volta che la cresta si spezza si precipita inevitabilmente giù”. Domanda: visto che il malcontento c’è, è più irresponsabile ascoltarlo, dargli voce, fare lo sforzo di “educarlo” ad esprimersi in modo costruttivo oppure nasconderlo, lasciare che cresca e approfittare dei suoi toni più ineducati per spostare l’attenzione dalla sostanza alla forma? Noi non abbiamo paura del cambiamento. IL BAMBINO E L'ACQUA SPORCA Il suo editoriale prosegue con un capitoletto intitolato "cambiare per innovare". Il suo pensiero ci pare che sia: per innovare e migliorare bisogna cambiare razionalmente e non rivoluzionare, altrimenti si rischia di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Poi chiude dicendo che ci sono tante cose da fare (buche, scuole da mettere in sicurezza, servizi da non tagliare) e pone a noi cittadini la fatidica domanda: “come?” Ci perdoni ma non possiamo evitare di porle a nostra volta due domande. La prima. Dopo 20 anni di governo lo chiede a noi come tappare le buche, garantire la sicurezza dei bambini e non tagliare l’assistenza ai disabili? La seconda. Chiedere ai futuri candidati sindaco di accettare le seguenti 5 sfide è rivoluzionario o razionale?
Un bagnetto, almeno uno ogni vent'anni, può fare solo bene. Cesanocambia! ![]() Trasparire: dal latino trasparere, composto di trans (atraverso) e di parere (esser visibile). Trasparente è quindi quella proprietà fisica che permette di poter vedere attraverso. Il vetro è trasparente perché ci permette di guardare ciò che si trova dall’altra parte. Una parete di vetro contiene, ripara, protegge, ma non separa e non nasconde. Una casa di vetro è quindi una casa in cui, dall’esterno, si può vedere tutto ciò che accade al suo interno.
E viceversa: esiste sempre un rapporto diretto e immediato tra il dentro-fuori eil fuori-dentro. Se trasportiamo questo concetto nella politica, far diventare un Comune di vetro equivale a realizzare un comune nel quale ogni cittadino può vedere ciò che accade al suo interno e gli amministratori restano sempre in contatto con i cittadini. Proviamo a pensare in quanti modi questa trasparenza può essere applicata in un Comune. Elenchiamone qualcuno (sono graditi altri suggerimenti):
La trasparenza nei conti pubblici è la prima che viene in mente, perché il portafoglio è da sempre l’argomento a cui tutti siamo più sensibili. Questa forma trasparenza si può attivare facilmente in molti modi come, ad esempio, pubblicando e rendendo facilmente leggibili e consultabili i bilanci, soprattutto disaggregando le voci che compongono i vari capitoli di spesa. Un’altra importante forma di trasparenza è quella della spending transparency che equivale alla pubblicazione di tutte le spese e i pagamenti effettuati dal Comune fino ad un minimo di 50€. In questo modo possiamo sempre verificare econtrollare come, quando, perché e a chi sono andati i nostri soldi. Bella idea, ma irrealizzabile? Lo Stato del South Carolina (USA), tanto per fare un esempio, lo ha già fatto da molti anni, CLICCATE SUL SEGUENTE LINK (https://ssl.sc.gov/SpendingTransparency/MonthlyExpenditureMain.aspx) per toccare con mano. La situazione attuale ci porta alla situazione paradossale in cui è molto più facile verificare e monitorare le spese dello Stato della Carolina del Sud che quelle del Comune di Cesano Boscone nel quale viviamo e paghiamo le tasse... meditate gente, meditate. La trasparenza del processi decisionali è un aspetto altrettanto importante per la qualità del rapporto cittadino/amministratore. Ad esempio sarebbe auspicabile che tutti i bandi e gli appalti pubblici (capitolati d’appalto compresi) venissero resi pubblici e aperti a commenti e proposte della collettività prima di andare in gara. L’uso sia del referendum consultivo (quello dove viene chiesto ai cittadini un parere su una opiù proposte elaborate dai partiti) che l’adozione del referendum propositivo proposto direttamente dai cittadini (vincola il legislatore/amministratore a emanare una legge/azione coerente con l'espressione popolare) farebbero fare un salto di qualità e di progresso ditutta la comunità. I referendum "propositivi","deliberativi" e "legislativi" non sono previsti né dalla Costituzione italiana, né dagli Statuti degli enti locali. Tuttavia il Decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, all'articolo 8 punto 3 dispone che nello statuto degli enti locali debbano essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati. Con un pò di buona volonta si potrebbero attivare dei sistemi di consultazione popolare, degli instant polls, per poter valutare ed ascoltare il parere dei cittadini su argomenti specifici. Regole, regolamenti semplici, chiari e trasparenti, come ad esempio laredazione di un regolamento per le associazioni che intendano usufruire di finanziamenti comunali, finalizzati alla realizzazione di progetti i cui obiettivi e risultati siano monitorabili e resi pubblici. La trasparenza e informazione sulle attività del consiglio comunale si può facilmenterealizzare trasmettendo in streaming video e videoregistrando tutte le sedute del consiglio comunale. La trasparenza dei nostri rappresentanti eletti al consiglio comunale (consiglieri di maggioranza e opposizione, assessori, sindaco) che dovrebbero pubblicare integralmente la loro posizione patrimoniale sia all’inizio del mandato che alla fine dello stesso, eventuali conflietti di interessi, oltre che, ovviamente, alla presentazione del loro certificato penale che dovrà essere immacolato. Varrebbe la pena di redigere, seguendo quanto già descritto nella Carta di Pisa, una nostra Carta di Cesano da far sottoscrivere a tutti i candidati nelle liste elettorali. La trasparenza sull’efficienza della macchina amministrativa comunale, mediante la pubblicazione di rapporti annuali sui risultati raggiunti o meno dei vari dipartimenti legati ai vari assessorati, alle attività dei dirigenti e alla produttività dei vari reparti. La trasparenza sulla scelta degli assessori, collaboratori, consulenti si può attivarefacilmente attivando per tempo dei bandi pubblici dove icandidati possano presentare i loro curricula e le loro proposte, valutando appieno le loro esperienze, competenze, disponibilità, moralità. Le scelte effettuate saranno così fatte alla luce del sole sulla base di criteri di competenza e professionalità e non saranno più merce di scambio durante le trattative tra partiti per la composizione della giunta comunale. Non abbiamo bisogno di assessori che rappresentino i rapporti di forza (=potere) tra le varie fazioni politiche, ma di persone capaci, preparate e competenti in grado di attuare le azioni e raggiungere gli obiettivi indicati nel programma del sindaco eletto. Lo spazio vero della politica è e deve tornare nell’aula del consiglio comunale, che è il luogo dove siedono gli eletti dai cittadini. Per quanto riguarda collaboratori e consulenti è sufficiente pubblicare un albo dove sono indicati tutti i collaboratori esterni, ditte, aziende e consulenti che hanno in essere rapporti professionali con l’amministrazione comunale. Questi sono solamente alcuni aspetti e vantaggi che l’applicazione della trasparenza può portare. A proposito di altri Paesi, tradizioni e culture CLICCATE SUL SEGUENTE LINK (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-4a21b95a-d975-464f-b381-4e8428ebc77c.html?refresh_ce) e vedete come, ad esempio, funziona in Svezia e vi accorgerete che si può anche vivere in un altro mo(n)do, migliore di quello in cui noi italiani/cesanesi viviamo. Vorremmo infine ricordare e sottolineare che la trasparenza è la migliore arma che un amministratore onesto possiede, in quanto lo preservano e lo difendono da indebite pressioni alle quali viene sicuramente esposto nell’esercizio del suo mandato. Le 5 SFIDE ai candidati sindaco Dalla prossima settimana, partendo proprio dai molti spunti contenuti in questa nota, cominceremo ad affrontare in maniera approfondita i 5 PUNTI sui quali intendiamo sfidare tutti i futuri candidati sindaco. Li ricordiamo:
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